Lo scarico dei residui della distillazione

di | 24 Gennaio 2020

In questo post vorrei affrontare il tema dello scarico dei residui dopo la distillazione.

È un argomento che viene sempre discusso con il cliente in fase di valutazione del tipo di macchina da acquistare, perché il grosso dell’attività dell’operatore è in funzione del sistema di scarico delle morchie e della pulizia del serbatoio.

Sostanzialmente bisogna distinguere due tipologie di scarico:

  • MANUALE
  • AUTOMATICO

Non pensare che una sia in assoluto meglio dell’altra. Bisogna vedere il tuo caso specifico.
Te le descrivo brevemente indicandoti quando è meglio una o l’altra e perché.

Scarico manuale

La versione manuale si usa per i distillatori piccoli (da 10 a 90 litri).
Per pulire il serbatoio si deve basculare la macchina e, con l’aiuto di utensili in legno o plastica non appuntiti, si scaricano le morchie e si pulisce il serbatoio. Bisogna poi pulire bene il bordo superiore in quanto eventuali incrostazioni impediscono la buona tenuta e la durata della guarnizione del coperchio.

Per evitare di pulire manualmente il serbatoio a ogni distillata è possibile utilizzare uno specifico sacchetto, da posizionare all’interno del serbatoio, dentro il quale si verserà il solvente sporco. Al termine del ciclo di distillazione i residui restano nel sacchetto: basterà quindi estrarlo con le morchie e il serbatoio resterà pulito.
In questo modo si risparmia tempo per la pulizia manuale e si evita che l’operatore respiri le esalazioni di solvente. Il limite di questo sistema è il peso massimo delle morchie nel sacchetto che va sollevato manualmente, per cui nelle macchine più grandi non è facilmente utilizzabile.

Fai attenzione: con il sistema manuale devi aprire il coperchio dopo ogni ciclo per scaricare le morchie e pulire. Per una questione di sicurezza devi attendere che la temperatura dell’olio diatermico scenda sotto i 50°C, determinando una perdita di tempo per l’operatore.

Un aiuto può essere dato con lo scarico dei residui frontale o dal basso, con apertura manuale della valvola di scarico. Questo evita di basculare la macchina e aprire il coperchio ad ogni distillata. Dopo alcuni cicli il serbatoio andrà comunque pulito manualmente dalle incrostazioni formatesi all’interno.

Il sistema manuale con il basculamento della macchina viene proposto da qualcuno anche per impianti più grossi.
Perché? Sostanzialmente per una questione di prezzo della macchina (attenzione: non di costo finale del processo di distillazione) e di tecnologia abbinata alla sicurezza e alla normativa ATEX.

Aveva un senso qualche anno fa. Ora è possibile avere delle macchine completamente AUTOMATICHE che fanno risparmiare tempo, danno una maggiore redditività, non sottopongono l’operatore a vapori di solvente perché lavorano a “circuito chiuso”, e nello stesso tempo sono sicure perché progettate appositamente per lavorare in autonomia e certificate per zona 1 da appositi enti accreditati.

Se non sei in grado di offrire la tecnologia adeguata e di conseguenza una certificazione “UE del tipo” non ti resta che proporre il solito vecchio distillatore tale e quale come vent’anni fa e dare una auto-certificazione della macchina (valida solo per zona 2).

 

Scarico automatico

Come avviene lo scarico dei residui nella macchine completamente automatiche?
Alla fine del ciclo di distillazione, senza dover attendere il raffreddamento dell’olio diatermico, la macchina, verificati i livelli minimi di materiale all’interno del serbatoio e la presenza del contenitore di raccolta di residui, apre la valvola di scarico per fare fuoriuscire il residuo.

La pulizia automatica del serbatoio è garantita dalla presenza di un rotore con delle racle raschianti. Queste puliscono le pareti e convogliano il residuo nell’apertura centrale del fondo conico del serbatoio.
Il residuo può essere scaricato sia in bidoni da 200 litri che in cisterne IBC da 1000 litri dotati di coperchio per la tenuta dei vapori durante lo scarico.
L’operazione dunque viene eseguita senza che ci siano esalazioni nocive di solvente dovute all’apertura del coperchio e allo scarico in bidoni aperti.

L’apertura della valvola di scarico è temporizzata e, alla chiusura, riavvia in modo automatico un altro ciclo di distillazione con il carico del solvente esausto, senza che ci sia una persona a controllare l’operazione.

In conclusione, è vero che un distillatore con scarico manuale ti costa inizialmente meno rispetto ad uno automatico.
Hai mai provato però a calcolare i costi dell’operatore che a ogni distillata perde almeno 30 – 40 minuti per svuotare le morchie, pulire il serbatoio, ricaricare il solvente esausto e iniziale il nuovo ciclo?
Non sto qui a considerare l’aspetto “salute” dell’operatore che deve respirare i vapori di solvente durante lo scarico e la pulizia. Sai benissimo che l’addetto a questa operazione non è certo contento.
Fai quindi un rapido calcolo del ritorno dell’investimento e tira da solo le conclusioni.

Quando la quantità giornaliera di solvente da distillare e le condizioni lo permettono, ti consiglio senza dubbio un distillatore automatico a ciclo continuo.
Questa specifica soluzione ti permette di automatizzare e monitorare, anche da remoto, il tuo processo di distillazione senza l’intervento costante e attivo di un operatore dedicato alla gestione dell’impianto, anche se hai dei quantitativi elevati o dei picchi temporanei di solvente da distillare.

“Siamo riusciti a risolvere il problema di produttività che avevamo prima grazie alla funzione
di ciclo automatico senza intervento dell’operatore.

Consiglio senza dubbio l’acquisto di questa macchina”.

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“… un ottimo distillatore, completamente automatico e fatto in maniera eccellente, con un ingombro minimo,
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