Ho deciso di scrivere questo post perché il tema delle cariche elettrostatiche viene troppo spesso preso alla leggera.
Chi acquista un impianto di distillazione o di lavaggio per risolvere un problema, non deve preoccuparsi di introdurre in azienda una nuova preoccupazione. Dovendo spesso consigliare dei sistemi che trattano o utilizzano del solvente, è mio dovere porre l’attenzione anche su questo aspetto.
Sicuramente anche tu avrai provato l’esperienza di subire una scossa elettrica, per esempio toccando oggetti di metallo o, nelle giornate secche e ventose, quando scendi dall’auto.
Che conseguenze avrebbe questa semplice scossa se ti trovassi in un ambiente saturo di vapori di solvente?
Considera che una delle fonti d’innesco di incendi e di esplosioni più difficili da prevedere è quella dell’elettricità statica: questo tipo di situazioni causano in Europa un incidente al giorno.
Per evitare questi imprevisti ci sono delle precauzioni da attuare, spesso anche semplici. Basta conoscerle!
Per tale motivo, in questo post, vorrei analizzare la questione delle cariche elettrostatiche che si possono creare durante le operazioni di manipolazione dei solventi nel processo di distillazione e di lavaggio a spruzzo.
Come si generano le cariche elettrostatiche
Qualsiasi attività che comporti il movimento di materia è in grado di generare cariche elettrostatiche.
L’accumulo di queste cariche avviene nei materiali isolanti, mentre nei materiali conduttori l’accumulo non è possibile in quanto le cariche vengono dissipate ed eventualmente scaricate a terra.
Anche nelle operazioni di pompaggio, di movimentazione e di agitazione dei solventi è possibile che si generi elettricità statica. Possono, inoltre, crearsi alte differenze di potenziale tali da scaricarsi in scintille in grado di causare l’innesco di fiamma dei vapori.
Tuttavia, se le cariche presenti nel sistema di trasporto e stoccaggio (tubazioni, serbatoi, fusi, ecc.) si disperdono rapidamente con la messa a terra, quelle presenti nel liquido si dissipano lentamente a causa della conduttività del liquido stesso o per migrazione dal liquido al punto di messa a terra.
La conduttività dei solventi
I solventi idrocarburi hanno una conduttività molto bassa e sono in grado di accumulare le cariche anche quando sono collegati a terra. Al contrario, materiali più polari come gli alcoli, i chetoni e gli acetati sono più conduttivi.
In alcuni settori è, inoltre, consuetudine usare acqua e solvente per i lavaggi: l’acqua presente nel solvente, divenendo in soluzione un buon conduttore elettrico, accresce la probabilità di formazione di cariche elettrostatiche durante la sua manipolazione.
In base alla conduttività, i solventi si dividono in tre categorie.
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Alta conduttività:
- Alcoli (es. alcol metilico, alcol etilico, alcol isopropilico, ecc.);
- Chetoni o acetoni (es. acetone, metiletilchetone, diacetone alcol, ecc.);
- Acqua.
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Media conduttività:
- Esteri (es. acetato di etile, acetato di butile).
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Bassa conduttività:
- Idrocarburi aromatici (es. eptano, xilene, toluene);
- Eteri (butilglicole, etossipropanolo, metossipropanolo, ecc.).
Più bassa è la conduttività di un liquido, maggiore è la probabilità che si carichi elettrostaticamente.
Misure di contenimento delle cariche elettrostatiche
Per ridurre il fenomeno dell’elettricità statica puoi mettere in atto le seguenti azioni:
- Assicura una buona messa a terra, che costituisce un percorso continuo dell’elettricità verso terra;
- Attua dei collegamenti conduttori che assicurino che tutte le parti dell’impianto siano tra loro collegate e abbiano quindi lo stesso potenziale.
Puoi mettere a terra le parti fisse degli impianti (distillatore, vasca di lavaggio, serbatoi di stoccaggio solvente pulito e sporco, ecc.) con l’intera struttura, mentre per le operazioni di riempimento e di scarico dei fusti devi assicurare dei collegamenti temporanei alla messa a terra.
Ricorda: il collegamento a terra di serbatoi e cisterne è essenziale per ridurre la probabilità di scariche elettrostatiche.
Tieni presente che l’approntamento dei collegamenti a terra non previene la formazione di cariche elettrostatiche, ma aiuta a eliminare quelle cariche che si formano durante la manipolazione dei solventi e a evitare la dispersione con scintilla.
Gli IBC in plastica non possono essere collegati a terra. I solventi a basso punto di infiammabilità, dunque, non possono essere messi in IBC in plastica, poichè l’elettricità statica che si forma durante il carico richiederebbe un periodo notevole di tempo per disperdersi. Gli IBC in plastica possono, invece, essere utilizzati in completa sicurezza per i solventi ad alta conduttività come gli alcoli e i chetoni.
Ricordati che i fusti e i secchielli vanno messi a terra con una pinza speciale certificata ATEX in grado di penetrare a fondo e stabilire un solido collegamento elettrico con il metallo del contenitore. E’ necessario che le punte della pinza penetrino eventuali isolanti come rivestimenti, vernici, depositi di inchiostri e ruggine.
In conclusione:
- Tutte le apparecchiature che usi nei processi dove sono presenti dei solventi in aree con possibili atmosfere infiammabili, devono essere antideflagranti secondo la direttiva ATEX, meglio ancora se approvate da un ente certificatore accreditato.
- Non utilizzare lampade portatili, prese multiple, adattatori e cavi di prolunga.
- Non indossare indumenti che possano provocare cariche elettrostatiche (es. indumenti realizzati con fibre sintetiche).
Assicura una buona messa a terra agli operatori con l’uso di calzature e guanti conduttori. Inoltre informa gli operatori di non togliersi gli indumenti in aree nelle quali possono essere presenti atmosfere infiammabili. - Per la pulizia del serbatoio e delle altre parti del distillatore, usa stracci inumiditi (non realizzati con fibre sintetiche). Usa spatole in legno o in plastica ed evita attrezzi in metallo.
- Verifica che l’impianto elettrico di alimentazione sia dotato di un’idonea linea di messa a terra.
Queste semplici regole ti evitano tutte quelle conseguenze negative di un incidente o di un infortunio dei tuoi operatori. Sono semplici, ma vanno attuate fin da subito!
Per noi la sicurezza è importante e lavoriamo ogni giorno per migliorarla, non a parole, ma facendo certificare i nostri prodotti secondo la direttiva ATEX.
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Molto chiaro.
Grazie!
Grazie Ernesto per il feedback!