Sprechi troppo tempo nella gestione del distillatore?

di | 14 Settembre 2020

Le operazioni di carico del solvente esausto, di scarico delle morchie e di pulizia della camera di ebollizione del distillatore stanno togliendo risorse al tuo lavoro principale tenendo impegnato per troppo tempo l’operatore che invece potrebbe dedicarsi a lavori più redditizi?

E’ possibile ottimizzare tutte queste fasi eliminando i tempi morti?

Spesso, chi vuole migliorare il proprio processo di distillazione, mi contatta per queste ragioni.

Come saprai, il ciclo di distillazione si compone di tre fasi:

  1. Carico: il ciclo di distillazione inizia con la fase di carico del solvente sporco nella camera di ebollizione, dopo il quale la macchina inizia il riscaldamento.
  2. Scarico distillato: i vapori vengono convogliati nel condensatore e il distillato viene scaricato in un serbatoio a bordo macchina.
  3. Scarico residuo: alla fine del ciclo nel distillatore restano solo le morchie che vengono scaricate nell’apposito contenitore.

Queste tre fasi possono essere effettuate, a seconda del tipo di distillatore, in modo manuale o automatico.

Il grado di automatismo può essere riassunto con questo schema:

Il carico manuale prevede la presenza di un operatore che manualmente, o con l’aiuto di una pompa esterna, riempie la camera di ebollizione fino al livello stabilito e fa partire il ciclo.
Il carico è, invece, automatico quando è il rigeneratore stesso che carica il solvente senza che ci sia un operatore presente. I controlli di livello posti nel serbatoio e le “doppie sicurezze” interrompono l’azione della pompa e avviano il riscaldamento.

La fase 2, cioè lo scarico del distillato, normalmente avviene in modo autonomo per gravità. L’unica eccezione si verifica in presenza del vuoto pneumatico, poiché a fine ciclo ci deve essere l’operatore che rompe il vuoto e scarica il distillato.

La fase 3, a fine ciclo, viene eseguita per i distillatori manuali o semi-automatici dall’operatore che deve aprire la valvola di scarico e, in alcuni impianti, basculare il serbatoio e pulirlo manualmente.
Nel distillatore automatico, invece, è la macchina stessa che, verificati alcuni parametri, apre la valvola e scarica il residuo mantenendo pulita la camera di ebollizione per mezzo di un rotore munito di racle raschianti. In questo caso non serve che l’operatore pulisca il serbatoio manualmente.

Con un distillatore automatico, una volta terminate tutte le fasi del ciclo, se c’è ancora a disposizione una quantità di solvente sporco sufficiente, il distillatore fa partire un nuovo ciclo mentre il tuo operatore è impegnato il lavori più redditizi e gratificanti.

Con il rigeneratore realmente automatico, a ciclo continuo, ogni fase del processo viene gestita dallo stesso in autonomia. L’operatore interviene solo nel momento in cui, dopo un certo numero di cicli, il serbatoio del residuo è pieno e deve essere sostituito.

Ti starai chiedendo: ma…chi controlla il distillatore?

La macchina ha una serie di automazioni e controlli ridondanti che le consentono di lavorare in piena autonomia e sicurezza 24/24 h.
Da remoto l’operatore può comunque monitorare la situazione in tempo reale da smartphone, tablet o computer senza dover abbandonare la propria postazione di lavoro.

Il risparmio in termini di ore/operatore risulta subito evidente.
A questo aggiungi il fatto che puoi portare il costo dell’investimento in detrazione secondo quanto stabilito dalla normativa per l’industria 4.0 (credito d’imposta).

Quindi, perché far eseguire a un operatore, in un ambiente a volte pericoloso e insalubre, ciò che potrebbe fare benissimo un  rigeneratore?

A questa domanda il mercato sta rispondendo molto chiaramente: quasi la totalità degli impianti di dimensioni medio-grandi acquistati negli ultimi anni rispecchiano le caratteristiche di una automazione che permetta un rapido ritorno dell’investimento e nello stesso tempo lo sgravio dell’operatore da mansioni pericolose e insalubri.

C’è da fidarsi a lasciare incustodita una macchina che distilla solvente?

I rigeneratori automatici sono progettati e costruiti per lavorare senza la presenza costante dell’operatore. Ogni fase del ciclo è gestita da un PLC che controlla in maniera ridondante ogni singola operazione; se per qualsiasi motivo non interviene un sistema c’è comunque un altro controllo che è pronto a farlo.

E’ importante comunque che il distillatore sia certificato e garantito da un ente terzo accreditato.
Se oltre al produttore c’è qualcuno che approva il progetto e i materiali usati e appone la propria firma prendendosi la responsabilità su quello che certifica, questo ti dà comunque una garanzia in più.

In conclusione, grazie alla tecnologia oggi è possibile ottimizzare il processo di distillazione. Fino a pochi anni fa non c’erano alternative: erano operazioni manuali che nessuno ambiva a fare.
Ora non serve più impegnare una persona a tempo pieno solo per seguire il processo di distillazione. Questo comporta un notevole risparmio sul costo della manodopera e un minor rischio di infortuni legati ad operazioni manuali in ambienti insalubri.

Contattami per un consiglio su come ottimizzare il tuo processo di distillazione.

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