È di fine gennaio la notizia di un vasto incendio sviluppatosi nel deposito solventi di un’azienda di Pordenone che produce ante e pannelli verniciati per l’arredamento. Sembra che le fiamme siano partite proprio dal distillatore, situato nel magazzino solventi.
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In questi casi, quando un’azienda viene distrutta da un incendio, viene spontaneo chiedersi se un distillatore sia effettivamente pericoloso.
È lo stesso dubbio che hanno molti imprenditori prima di acquistare un distillatore di solventi per la loro azienda.
Di per sè, un generatore di solventi non è pericoloso, o meglio, non è più pericoloso di qualsiasi altra macchina o attrezzatura presente in azienda.
Ma quando un distillatore può essere pericoloso?
Ecco alcuni casi:
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Quando una macchina NON ATEX viene posizionata in un ambiente ATEX.
Ho visto usare dei distillatori idonei per lavorare in “aree non classificate” direttamente in zone considerate ATEX adibite allo stoccaggio dei solventi e delle vernici.
In questo caso non si tratta di un problema del distillatore, ma di un errore di posizionamento della macchina.
Personalmente sconsiglio di acquistare un sistema non ATEX, da installare quindi in zone non classificate, anche se per alcune macchine di piccole dimensioni è abitudine farlo. Penso a distillatori da 10 – 15 litri usati spesso da carrozzerie e piccole verniciature. È importante sapere che queste macchine vanno posizionate possibilmente all’esterno in ambienti ventilati.
Se vuoi distillare all’interno, a seconda della classificazione dell’area dove intendi posizionare la macchina, dovrai avere un distillatore classificato ATEX per zona 2 (ATEX II 3G) o addirittura per zona 1 (ATEX II 2G).
A questo proposito ti ricordo che un distillatore, per essere classificato idoneo per zona 1, richiede obbligatoriamente il “Certificato UE del Tipo” rilasciato da un ente accreditato che controlla e certifica il progetto della macchina, i componenti con cui è costruita e il reparto produttivo dell’azienda che lo costruisce. Non è sufficiente l’autodichiarazione del fornitore, ma serve un ente che certifichi che questo abbia seguito la direttiva ATEX.
In sostanza, prima di acquistare un distillatore, pianifica dove intendi posizionarlo. Nel dubbio scegli sempre una macchina classificata ATEX.
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Quando si distilla un solvente “non distillabile”.
Ci sono dei solventi e sostanze che provocano reazioni dovute al riscaldamento; in questi casi la distillazione può provocare delle esplosioni. Sto parlando di sostanze nitriche (Nitrometano, Nitroaromatici) e nitrati (estere di acido nitrico).
Inoltre possono essere distillati solo solventi la cui temperatura di autoaccensione sia superiore a 250 °C.
Anche la Nitrocellulosa, presente in alcuni inchiostri e vernici da stampa, richiede particolare attenzione. Per distillare solventi contaminati da Nitrocellulosa devi tenere conto di:
- Non superare mai la temperatura di 120 °C per il riscaldamento dell’olio diatermico;
- Non provocare mai l’essicazione del residuo perché questa situazione favorisce l’autoaccensione della Nitrocellulosa;
- Scaricare i residui di distillazione a ogni ciclo evitando così l’accumulo di morchie contenenti Nitrocellulosa. Più alta è la concentrazione di Nitrocellulosa, più probabilità ci sono di creare situazioni di pericolo.
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Quando non si fa manutenzione.
Oltre che per efficienza nel tempo della macchina, la manutenzione è fondamentale anche per una questione di sicurezza.
Preoccupati di sostituire regolarmente la valvola di sicurezza del serbatoio e il tappo di sfiato dell’olio: l’operazione è semplice e poco costosa.
La manutenzione ordinaria permette di lavorare in sicurezza e salvaguardare la salute dell’operatore. C’è la possibilità di pianificare l’intervento di manutenzione anche con dei contratti annuali di manutenzione.
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Mancato o insufficiente addestramento dell’operatore.
L’operatore deve essere a conoscenza delle caratteristiche dei solventi, delle loro reazioni, dei pericoli da esse provocati e delle precauzioni da prendere. Tutte queste informazioni sono contenute sulla scheda di sicurezza rilasciata dal tuo fornitore di solventi (SdS).
L’operatore deve essere a conoscenza dei rischi che derivano dall’utilizzo dei solventi e adottare i comportamenti idonei per lavorare in sicurezza.
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Precauzioni contro le cariche elettrostatiche
Verifica se l’impianto elettrico di alimentazione è dotato di una idonea linea di messa a terra, che l’operatore indossi indumenti che non provochino cariche elettrostatiche, che l’impianto sia collegato a terra.
Ho già scritto un post specifico per questo argomento che ti invito a leggere qui.
In conclusione
Non è più sufficiente comprare un distillatore guardando solo al prezzo; se tu non sei al corrente delle norme e delle sicurezza da seguire ti devi affidare e farti consigliare da chi queste cose le fa di professione.
Fino a qualche anno fa non c’era tutta questa sensibilità sulla sicurezza e la legge veniva applicata spesso in modo più blando: tutti facevano il minimo indispensabile per la sicurezza. Oggi non è più così e non si possono prendere delle decisioni in modo superficiale.
Cosa penseranno i tuoi soci e i tuoi dipendenti se dovesse succedere un incidente in conseguenza alla tua decisione di prendere una macchina dimostratasi non idonea?
Cosa dirà il tuo assicuratore quando lo chiamerai perché si è incendiata la fabbrica e tu non hai in mano nessun certificato valido che dimostri la conformità della macchina alle normative?
Che conseguenze ci saranno per te e per la tua azienda se un tuo dipendente subisse un infortunio a causa della tua scelta sbagliata?
E se fosse possibile evitare queste situazioni spiacevoli?
Esistono delle soluzioni specifiche che ti permettono di distillare in assoluta sicurezza e tranquillità.
La distillazione finora ti è stata presentata come un pericolo “necessario”. “Si è sempre fatto in questo modo” e sei stato costretto, quindi, ad accettarlo o a mandare a smaltire il tuo solvente. Adesso può essere diverso: puoi distillare internamente il tuo solvente senza mettere a rischio la tua azienda e i tuoi dipendenti.
Prima di comprare è fondamentale valutare bene la macchina, le certificazioni che possiede e l’affidabilità del fornitore.